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La coltura dell'olivo ha popolato la collina matildica ed emiliana fin dai tempi antichi, come testimoniano numerose fonti storiche e archeologiche, anche se la testimonianza più viva e concreta è il ritrovamento di piante o gruppi di piante, che spesso hanno svariati secoli di vita, che hanno costituito la base per ricostruire la presenza dell'olivo sulle nostre colline. Gli studi hanno attestato che, in diversi casi, si tratta di varietà romagnole nelle zone più vicine a quella parte di regione, ma anche di varietà toscane in zone che hanno avuto storicamente maggior interscambio con la Toscana.
L'olivo è stato molto presente in periodi caratterizzati da clima più caldo, come quello in cui pare ci stiamo di nuovo addentrando.
Il rilancio dell'olivicoltura nell'area collinare padana è della seconda metà degli anni Novanta. Fra le oltre 200 cultivar selezionate in questi anni di ricerche, ben 39 sono genotipi emiliani, quindi autoctoni. Da qualche anno i raccolti danno esiti positivi e il livello qualitativo dell'olio extravergine d'oliva del territorio collinare emiliano risulta essere molto buono e pregiato.