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Il borlengo è una sottilissima cialda che viene servita calda, ripiegata e condita con un battuto di lardo e una spolverata di parmigiano reggiano.
L'origine storica del borlengo risale al tardo Medioevo, quando per far fronte alla carenza di farina si usava aggiungere una maggiore quantità di acqua all'impasto del pane. Nasceva così una sorta di cialda sottilissima e trasparente, quasi un cibo per burla, da cui il nome attuale "borlengo" (in dialetto burlang o burleng).
La ricetta attuale, oltre agli ingredienti per la "colla" composta di farina, acqua e sale, prevede l'uso facoltativo di uova e un condimento (cunza o concia) preparato con lardo e/o pancetta, aglio e rosmarino, a cui va aggiunta una spolverata di parmigiano reggiano.
Una ricetta semplice che richiede però una grande abilità nella cottura, da effettuarsi su una larga padella in rame stagnato chiamata "sole".
Il borlengo è stato sempre considerato un cibo povero ed è una tradizione tramandata di padre in figlio, di famiglia in famiglia. Fino a qualche decennio fa poco conosciuto fuori dal limitato territorio tradizionale di produzione, oggi ha raggiunto una popolarità che sta uscendo dai suoi ristretti confini.
Il Borlengo di Guiglia è una delle denominazioni del Marchio "Tradizioni e Sapori di Modena".