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Riolunato, il cui nome trova presumibilmente origine da un antico nome del Monte Cimone, "Alpe Lunata" o "Alpe de Lona", sorge a 705 metri s.l.m. al centro di un'area ricca di boschi che si estende dal torrente Scoltenna e dal Rio Torto fino alla vetta del Cimone (2.165 metri di altitudine). La storia del paese si sovrappone con Castello dei Pelosi, ora sua frazione, fino a metà del '500 quando, con l'abbandono della fortezza dei Montegarullo, Riolunato afferma la propria supremazia. Il paese presenta tratti medioevali nelle antiche case delle famiglie notabili con lo stemma gentilizio e nella caratteristica piazza del Trebbo. Tra queste, le patrizie Casa Ferrari, Casa Vellani e Casa Gestri; sulla facciata principale di quest'ultimo edificio, a pianta rettangolare e che tra l'altro fu sede municipale, è dipinto un affresco, datato 1462 e raffigurante una Madonna con Bambino tra i santi Michele e Giacomo, opera che la tradizione popolare vuole dipinta durante un'epidemia di peste. Casa Ferrari, invece, costituisce una delle più importanti testimonianze dell'edilizia di Riolunato: la sua posizione strategica sbarra la strada che connette la parte alta del centro e la chiesa con la parte bassa intorno a Piazza Trebbo. Particolari degni di nota sono tra gli altri il sottopasso voltato nello stile delle case "cavalcavia" e il maestoso portale architravato a bugne rettangolari, impreziosito dallo stemma di famiglia. Tra le antiche abitazioni di Riolunato, da ricordare anche Casa Campani, Casa Bonatti e Casa Umeton.
La chiesa parrocchiale di San Giacomo, edificata nel 1601, aperta al culto nel 1611, come testimonia l'intestazione sulla porta maggiore, e restaurata nel 1920, conserva al suo interno un affresco quattrocentesco con dipinta la Vergine Annunciata e tre pale d'altare della scuola di Guido Reni. Caratterizzata da una struttura ornamentale neoromanica ad archetti pensili, ha una sala centrale di grandi dimensioni sulla quale si aprono tre cappelle per lato. Nella biblioteca comunale di piazza Marconi sono raccolti circa 5mila volumi ed è possibile osservare un antico affresco del quattrocento.
L'Oratorio di Santa Filomena, oggi accessibile da via della Croce e di proprietà privata, fu costruito nell'ottocento e secondo la tradizione fu sepolto qui il feudatario modenese Obizzo da Montegarullo. Ne è testimonianza la colonna di sasso con capitello e croce di ferro, un piccolo monumento funebre datato 1571. Percorrendo via Groppo si incontra l'ottocentesco ponte della Luna, struttura ad un solo arco che attraversa il torrente Scoltenna. Lungo la strada che conduce all'Abetone, tra Riolunato e Pievepelago, si trova invece il ponte romanico della Fola. Nella frazione di Groppo è da ricordare Villa Tosi-Bellucci, mentre Serpiano vanta un portico del XII secolo. Castello, invece, che deve il suo nome alla rocca dei Montegarullo, conserva un torrione con architrave a rilievo romanico ed annovera l'Oratorio della Madonna del Caio, ricoperta quasi interamente al suo interno da affreschi del 1516.
Riolunato annovera tra le manifestazioni più interessanti il Maggio delle Ragazze e delle Anime Purganti, tra aprile e maggio. Il Maggio delle Ragazze è incentrato su un canto di benvenuto alla primavera e di omaggio all'amore, intonato dai maggianti sotto le finestre delle giovani nubili. Il Maggio delle anime purganti, a tema sacro, celebra una questua per propiziarsi le anime del Purgatorio.