- Monitoraggio Azioni
- Prodotti tipici+
- Produttori locali
- Produttori locali
- Produttori locali
- Produttori locali
- Prodotti tipici+
- Produttori locali
- Scheda prenotazioni
Il castello di Canossa, eretto su una rupe di arenaria bianca e divenuto nel secolo scorso monumento nazionale, lascia molto all’immaginazione: dell’antica grandezza sopravvivono infatti solo pochi ruderi. Permane tuttavia l’indubbio valore storico, che ne fa una meta culturale visitata ogni anno da oltre trentamila visitatori che giungono qui ripetendo il famoso gesto penitenziale di Enrico IV. Riveste particolare interesse anche il borgo, dove è possibile visitare un interessante complesso rustico in pietra. Da vedere il museo nazionale “N. Campanini”, che raccoglie i reperti emersi durante gli scavi archeologici degli ultimi decenni (chiuso il lunedì – per informazioni: tel. 0522.877104).
Il castello di Canossa, costruito attorno alla metà del secolo X da Atto Adalberto, avo della contessa Matilde, divenne il fulcro della potenza canossana. Ereditato da Matilde nel 1052, il fortilizio è molto noto sia in Italia che all’estero in quanto teatro di avvenimenti importanti, legati in particolare alla “lotta” tra papato e impero per le investiture dei prelati. L’apice della fama Canossa la riscuote per l’umiliazione qui patita dall’imperatore di Germania Enrico IV nel gennaio del 1077, quando trascorse tre giorni all’addiaccio in attesa di essere ricevuto dal pontefice Gregorio VII, ospite di Matilde, per chiedere la remissione della scomunica. La chiesa di S. Apollonio, compresa all’interno della cinta muraria, coeva del castello, è andata distrutta; sopravvive solo il fonte battesimale conservato nel museo nazionale.